II cellulare è dannoso per la salute

Il Tribunale di Ivrea ha riconosciuto, per la prima volta al mondo, un nesso causale fra l’utilizzo errato del telefono e una malattia invalidante. Un dipendente Telecom affetto da neurinoma acustico sarà risarcito con una rendita vitalizia da 500 euro al mese. Ma l’Oms precisa: „Campi elettromagnetici possibili cancerogeni. Ma nessuna evidenza di effetti avversi dall’esposizione“.

“Per la prima volta al mondo una sentenza di primo grado ha riconosciuto un nesso causale tra l’uso scorretto del cellulare e il tumore al cervello”. Le parole degli avvocati torinesi Renato Ambrosio e Stefano Bertone dopo che una sentenza del Tribunale di Ivrea ha stabilito una rendita vitalizia da malattia professionale a favore d’un ex dipendente Telecom.

Il protagonista della vicenda è tal Roberto Romeo, al quale 7 anni fa è stato diagnosticato un neurinoma dell’acustico, un tumore benigno ma invalidante cagionato, secondo i giudici, dall’uso prolungato del cellulare. “Per quindici anni ho utilizzato il telefono cellulare anche 3-4 ore al giorno, a casa e in macchina, senza gli auricolari. Poi, nel 2010, ho cominciato ad avvertire una persistente sensazione di orecchie tappate e mi è stato diagnosticato un neurinoma al cervello – ha raccontato – Ho subito l’asportazione del nervo acustico e oggi non sento più dall’orecchio destro”.

La sentenza del Tribunale di Ivrea ha risarcito il lavoratore con una rendita vitalizia da malattia professionale che sarà corrisposta dall’Inail, dopo che il consulente tecnico nominato dal giudice del lavoro ha riconosciuto a Romeo un danno biologico permanente del 23 % che sarà risarcito con un’indennità di circa 500 euro al mese per tutta la vita della vittima.

Sulla vicenda è intervenuta anche l’Organizzazione mondiale della sanità, ricordando (ovviamente…) che gli studi sinora svolti in materia, al momento, non consentono di stabilire una correlazione diretta fra onde elettromagnetiche o elettrosmog e danni alla salute. La stessa OMS, peraltro, ha classificato, già nell’ormai lontano 2011, i campi elettromagnetici a radiofrequenza come „possibili cancerogeni“ per l’uomo.

Potrebbero dunque esserci rischi legati all’uso dei cellulari ma, secondo l’ecumenica Oms, nel “continuare a monitorare con attenzione il legame fra cellulari e tumori”, si raccomanda di ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici, per esempio utilizzando gli auricolari o… preferendo gli sms alle telefonate.

Anche dal fronte medico (inter alia, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, AIOM), si sottolinea l’assenza di prove scientifiche circa un rapporto causa-effetto fra l’uso del cellulare e il cancro. “I cellulari – ricordano gli oncologi – emettono campi elettromagnetici a bassa frequenza e su questi campi non ci sono studi completi. Non ci sono prove che anche basse frequenze riescano a influire sui neuroni tanto da provocare un cancro cerebrale. Anche perché dal momento che l’irradiamento di questi campi è molto tenue, ci vogliono 30 anni per poter valutare in maniera attendibile i possibili effetti sul cervello. Senza contare che in questi decenni la tecnologia è enormemente cambiata ed è difficile fare comparazioni”.

Il Codacons, commentando la sentenza, si limita a chiedere di “inserire indicazioni e avvertenze sui cellulari circa i rischi per la salute umana, al pari di quanto avviene per le sigarette. Questa sentenza apre la strada alla class action che il Codacons sta studiando in favore di tutti i possessori di telefoni cellulari, per i rischi alla salute”.

In conclusione: utilizziamo ogni giorno, in maniera sempre più compulsiva, un oggetto potenzialmente molto dannoso per la nostra salute, e tutto ciò che gli “esperti” si sentono di consigliarci è di usare l’auricolare e preferire gli sms alle telefonate…


Studio Legale Reichel
Andrea Cominelli
Avvocato