In generale, gli amministratori delle società sono responsabili penalmente se, nell’esercizio delle loro funzioni, commettono reati (i più comuni: frode, corruzione, reati fiscali o altri illeciti previsti dalla legge). Tuttavia, la responsabilità penale si configura solo se si dimostra che l’amministratore ha agito con dolo o colpa grave, e che il reato è stato commesso nell’interesse o a vantaggio della società. È importante sottolineare che la responsabilità penale è personale, quindi ogni amministratore risponde per i propri atti, anche se agisce nell’interesse della società.

A volte, alcune persone vengono utilizzate come facciata o intermediari per nascondere la vera identità di chi controlla o gestisce una società o un’attività (c.d. “teste di legno”): in pratica, sono figure che appaiono come amministratori o soci, ma in realtà non hanno un reale potere decisionale o interesse diretto nella gestione. Questo stratagemma viene spesso usato per nascondere attività illecite, evitare responsabilità o eludere controlli fiscali e legali.
Dal punto di vista legale, le “teste di legno” possono essere complici, anche inconsapevoli, di reati e in alcuni casi possono essere ritenute responsabili se si dimostra che hanno agito consapevolmente per nascondere attività illecite. La legge, infatti, tende a colpire chi si presta a questi ruoli fittizi per evitare responsabilità o per scopi illeciti.
La situazione è rischiosa soprattutto nelle ipotesi di bancarotta e bancarotta fraudolenta. La bancarotta si verifica quando un’azienda non riesce più a pagare i propri debiti, entrando in una situazione di insolvenza. La bancarotta fraudolenta, invece, è un reato più grave: si verifica quando gli amministratori o i dirigenti dell’azienda compiono azioni dolose per nascondere o dissipare il patrimonio, con l’intento di frodare i creditori o di ostacolare il fallimento.
Gli amministratori hanno un ruolo fondamentale in queste dinamiche. Devono gestire l’azienda con diligenza e trasparenza, tutelando gli interessi dei creditori e rispettando le norme di legge. Tuttavia, se si comportano in modo fraudolento, ad esempio falsificando documenti, nascondendo beni o dissanguando l’azienda, possono essere ritenuti responsabili di bancarotta fraudolenta. In questi casi, rischiano sanzioni penali e civili, e il loro comportamento può compromettere gravemente la stabilità dell’impresa e la tutela dei creditori.
Avv. Doris Reichel