Immobiliare in Italia: le tasse sulle donazioni

Steuern bei Schenkung

Immobiliare in Italia: le tasse sulle donazioni

  • Categoria dell'articolo:Fiscalità Donazioni
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  • Ultima modifica dell'articolo:23.08.2024

Il caso: volete regalare ai vostri figli un immobile per le vacanze in Italia. In questo contesto ci si chiede quali tasse valgano, in particolare se e in quale Paese debba essere pagata l’imposta sulle donazioni. Di seguito una prima panoramica.

1. In caso di trasferimento di un immobile occorre sempre distinguere tra l’imposta sul trasferimento immobiliare dovuta per ciascun trasferimento (cioè sia in caso di donazione, di successione che di acquisto) e l’imposta vera e propria sulle donazioni.

In linea di principio, l’imposta sul passaggio di proprietà per gli acquisti è del 2% (se acquistata come prima casa) o del 9% per la seconda casa, calcolata sul valore catastale, che è notevolmente inferiore al valore di mercato.

L’imposta sulle donazioni in Italia è attualmente del 4% per i bambini se viene superato l’importo esentasse. I bambini possono richiedere un assegno relativamente elevato, attualmente pari a 1 milione di euro per figlio e eredità.

L’accordo di donazione relativo all’immobile viene registrato in Italia entro 30 giorni dalla conclusione del contratto, con la registrazione elettronica da parte del notaio italiano. L’imposta sulle donazioni viene quindi determinata dall’ufficio delle imposte italiano e viene inviato l’avviso. Di norma, l’imposta deve essere pagata entro 60 giorni, a meno che non venga presentata opposizione all’accertamento fiscale.

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2. Per quanto riguarda la tassazione in Germania, l’ufficio delle imposte tedesco assoggetta all’imposta sulle donazioni anche la donazione di un immobile per le vacanze in Italia se il donatore o il ricevente (o entrambi) hanno la residenza in Germania. Rispetto all’Italia, gli assegni per i figli ammontano attualmente a 400.000 euro e le aliquote fiscali dal 7% in su sono significativamente meno favorevoli, soprattutto perché l’ufficio delle imposte tedesco utilizza come base di calcolo il valore di mercato dell’immobile (e non il valore catastale, significativamente più basso). valore, come avviene in Italia).

3. Attualmente tra Germania e Italia non esiste alcuna convenzione contro la doppia imposizione nel settore dell’imposta sulle donazioni. Pertanto, sia la Germania che l’Italia tassano generalmente la stessa donazione, sebbene la pratica dell’ufficio delle imposte consenta di compensare l’imposta sulle donazioni pagata nell’altro paese, in modo che in definitiva non sia necessaria una doppia imposizione.

È chiaro che il legislatore italiano attualmente concede elevate indennità – anche se si discute costantemente di riduzioni in questo senso attraverso modifiche legislative in vista delle casse statali vuote – e utilizza il basso valore catastale come base per il calcolo dell’importo delle imposte sostenute. Finché la situazione è questa, donatori e riceventi possono ancora trarne notevoli benefici.

Diversa è la situazione per quanto riguarda l’imposta sulle donazioni in Germania, dove viene concessa un’esenzione notevolmente inferiore e come base di calcolo viene utilizzato il valore di mercato.

4. Se entro dieci anni vengono effettuate donazioni pari all’importo dell’esenzione, durante questo periodo in Germania non è dovuta alcuna imposta sulle donazioni. Dopo dieci anni è nuovamente disponibile l’intero importo dell’esenzione per i regali.

Il periodo di 10 anni non si applica all’Italia. Qui le donazioni vengono cumulate, cioè i rispettivi importi vengono sommati fino al raggiungimento dell’importo esentasse; Qualsiasi importo superiore a questo sarà quindi imponibile. In Italia, però, solo il basso valore catastale costituisce la base per il calcolo dell’imposta.

Si potrebbe quindi pensare a un trasferimento graduale o parziale della proprietà immobiliare.

In alternativa, potresti considerare di effettuare la donazione tramite più destinatari. Ad esempio, un padre potrebbe cedere alla moglie e ai figli quote di proprietà del valore di 400.000 euro ciascuno. Successivamente trasferiscono le loro quote a un figlio, utilizzando integralmente l’assegno massimo. In questo caso, i beni di valore superiore a 400.000 euro verrebbero ceduti esentasse.

Importante!: Gli approcci risolutivi sopra menzionati rappresentano possibilità di base e non raccomandazioni di azione generalmente valide – piuttosto, deve essere esaminato giuridicamente per ogni singolo caso quale linea di condotta è concretamente raccomandata. Ma quello che si può dire in generale è questo: se si pianifica in anticipo, si può usufruire delle agevolazioni fiscali e risparmiare sulle tasse.

Studio Legale Reichel Doris Reichel Rechtsanwältin / Avvocato